Mostre – Vinicio Berti

PINOCCHIO IL BURATTINO SENZA ETÀ 100 TAVOLE D’AUTORE
VINICIO BERTI – RAOUL VERDINI – GIANNI RODARI
a cura di Roberto Sottile e Comitato Ricerche Associazione Pionieri
SALABORSA – BOLOGNA

5/17 FEBBRAIO 2024

La pittura così come il fumetto rappresentano per Berti un punto di conferma e di partenza consapevole; in una società sempre più sfilacciata, la sua arte era messa a servizio come la voce “del popolo per il popolo e dal popolo.”. Questa voce si manifesta e prende forma nei personaggi come Chiodino, Atomino e Pinocchio, che diventano veicoli per narrare le trasformazioni dell’immaginario infantile e della società stessa. La serie a fumetti del 1947 dedicata a Pinocchio, pubblicata su “Toscana Nuova”, segna l’inizio di una costruzione stilistica e narrativa cinematografica che si sviluppa con un segno moderno e anticonformista. L’influenza di autori come Raymond padre di Flash Gordon è evidente, ma Berti personalizza questo incontro, orientando la sua produzione fumettistica verso un racconto sequenziale dove il fumetto non diventa solo diletto per il lettore, ma anche messaggio che può generare un cambiamento. Collaborazioni e frequentazioni significative, come quella con Gianni Rodari, Raoul Verdini contribuiscono a creare opere fondamentali nel mondo del fumetto e dell’illustrazione, che rappresentano ancora oggi un lascito fondamentale per comprendere al meglio il mondo della cultura fumettistica italiana. Personaggi come Chiodino, Atomino e Pinocchio diventano il mezzo attraverso il quale Berti racconta l’evoluzione della società. Pinocchio rappresenta un momento di passaggio verso quel mondo industriale rappresentato da Chiodino, mentre Atomino e Smeraldina incarnano una società “atomica” proiettata nel futuro. Percorsi apparentemente differenti che in realtà si intersecano aiutandosi l’un l’altro a mantenere fede a quella promessa di essere voce per il popolo. Caratterizzazione importante nella ricerca di Vinicio Berti è la sua capacità di fondersi con i suoi personaggi, utilizzando il loro immaginario fiabesco per esprimere le sue idee e la sua critica al sistema, conferendo coerenza alla sua identità artistica e stilistica, con un linguaggio visivo compiuto e mai superficiale. La coerenza sia pittorica che fumettistica di Vinicio Berti costituisce la chiave essenziale per comprendere appieno la sua poetica e ricerca artistica. Vinicio Berti attraverso la sua produzione ci affida un messaggio profondo che diventa un vero e proprio manifesto, dove l’arte nelle sue svariate espressioni resta il suo campo d’azione con uno sguardo rivolto verso l’alto, consapevole e orgoglioso verso la propria identità, la propria storia, e la propria appartenenza politica. La sua arte non è solo un mezzo di espressione, ma un segno palpabile di emancipazione creativa che supera ogni distinzione politica. Attraverso la sua ricerca artistica, Berti anticipa e reinventa uno stile unico, improntato a un segno dinamico e dirompente. La sua opera trasmette una purezza lirica, catturando l’essenza dell’emozione umana in forme straordinarie. Con una maestria che sfida le convenzioni, Vinicio Berti conferisce alla sua arte un’inconfondibile aura di innovazione e libertà.
guarda l’intervista VINICIO BERTI ~ L’arte a fumetti con Roberto Sottile e Giuseppe Chiarello
guarda la conferenza stampa della mostra – intervento Roberto Sottile

VINICIO BERTI OPERE DAL 1949 AL 1991
a cura di Lorenzo Nannelli
Spazio espositivo – Ridotto del Teatro del Popolo – Castelfiorentino (FI)

6 maggio – 6 giugno 2023

Amava definirsi come un “antagonista, sempre contro tutti”, pur mantenendosi “nel vivo del presente”. Una “voce concreta al servizio del popolo e per il popolo”. Questo il biglietto da visita dell’artista Vinicio Berti, uno degli interpreti più autorevoli dell’astrattismo classico, le cui opere si potranno ammirare a partire da sabato 6 maggio (ore 10.30) al Ridotto del Teatro del Popolo e all’Oratorio di San Carlo. Promossa dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con la Galleria d’Arte Nozzoli (coordinamento e progetto di allestimento di Exponent), la mostra è curata da Lorenzo Nannelli e presenta una carrellata di opere realizzate dall’artista dal 1949 al 1991 (anno della sua morte), ripercorrendone così quasi integralmente “ogni attimo della sua esistenza”, che come ha osservato il curatore è “impresso in tutte le sue opere come se tutta la sua personalità e l’energia vitale si fossero proiettate sulle tele”. Convinto assertore che l’arte sia “soltanto quella che rappresenta il proprio tempo”, Vinicio Berti approda all’astrattismo dopo una rilettura del futurismo, che rimarrà comunque una “sorgente fondamentale”, una fonte di ispirazione preziosa nella sua produzione artistica. “Ogni opera – osserva Lorenzo Nannelli – ha in sé il valore del costruire, ha una visione possibile, proiettata verso un futuro fatto di progetti e dimensioni concrete. Nonostante i disastri attraversati dalla storia, l’uomo ha una continua fiducia nella rinascita, una visione fattiva che lo proietta in un entusiastico slancio”. “Castelfiorentino – osserva il Sindaco, Alessio Falorni – è ben lieta di ospitare le opere di Vinicio Berti, uno dei più autorevoli esponenti dell’astrattismo, ma soprattutto un artista che ha sempre cercato di misurarsi con i problemi dell’epoca in cui è vissuto. Un percorso artistico, il suo, segnato da una tensione intellettuale profonda, che si rifletteva nel suo modo di interpretare e raccontare la realtà contemporanea, in piena libertà e con la sola forza delle proprie idee.”

VINCIO BERTI – MOSTRE CENTENARIO

Le mostre del Comitato per il Centenario della nascita di Vincio Berti (1921-2021), rientrano nelle celebrazioni promosse dal Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti, attraverso l’istituzione del Comitato scientifico composto da prestigiosi studiosi del settore e artisti: Giorgio Bacci (docente, Università di Firenze), Luca Massimo Barbero (Direttore, Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini, Venezia), Luca Bellingeri (Direttore, Biblioteca Nazionale, Firenze / Direttore ad interim Biblioteca Marucelliana, Firenze), Rossana Buono (docente, Università Tor Vergata, Roma), Ennio Calabria (artista), Marcello Ciccuto (docente, Università di Pisa), Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Riccardo Ferrucci (critico d’arte, Regione Toscana), Gabriele Simongini (docente, Accademia Belle Arti, Frosinone), Roberto Sottile (Direttore artistico, Centro Sudi d’Arte – Archivio Vinicio Berti / Responsabile artistico, Museo del Presente, Rende/Cosenza) e Claudio Strinati (storico dell’arte). Comitato organizzativo: Giuseppe Chiarello (Presidente, Centro Studi d’Arte – Archivio Vinicio Berti), Roberto Sottile (Direttore artistico, Centro Sudi d’Arte – Archivio Vinicio Berti), Nicola Nozzoli (Direttore artistico, Galleria Nozzoli) e Roma Centro Mostre.

VINICIO BERTI UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO
a cura di Riccardo Ferrucci
Spazio Espositivo Carlo Azeglio Ciampi – Palazzo del Pegaso – Firenze

15 febbraio – 3 marzo 2022

“Vinicio Berti, uno sguardo verso il futuro” è il nuovo concept espositivo che si aprirà al pubblico il prossimo 15 febbraio 2022 alle ore 16.00 presso lo Spazio Espositivo Carlo Azeglio Ciampi – Palazzo del Pagaso, via de’ Pucci 16, Firenze. La mostra è promossa dalla Regione Toscana, il Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti, la Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli e Roma Centro Mostre. Mostra a cura di Riccardo Ferrucci. “Il percorso artistico di Berti – come scrive Riccardo Ferrucci – è un sogno ad occhi aperti, un modo per immaginare una realtà che pochi, all’epoca, erano in grado di registrare e vedere. Era un passo avanti agli altri, il suo sguardo si dirigeva libero verso l’alto e il futuro. È importante ricordare l’autore che ha saputo elaborare un mondo diverso, e, con i fragili strumenti della poesia e del segno, è riuscito a raccontare la stagione dell’uomo tra utopia e disillusioni” La mostra, inserita nelle celebrazioni del Centenario di Vinicio Berti (1921-2021) e a trent’anni dalla sua scomparsa (1991), ricostruisce l’evoluzione pittorica del fondatore del gruppo dell’Astrattismo classico (1950), attraverso un’esclusiva selezione di 25 opere su tela e tavola che vanno dagli anni ’50 agli anni ’90. Mettendo quindi in primo piano il linguaggio astratto utilizzato nei decenni da Berti, a partire dagli anni del gruppo dell’Astrattismo Classico, composto anche da Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti, rivoluzionario per il periodo sia per l’attività artistica sia per quella delle teorie estetiche che sfociarono indissolubilmente nel politico. Esplicito il Manifesto del gruppo stesso che propose, come nuovo indirizzo per l’arte contemporanea, la fine della distruzione e l’inizio della costruzione, tanto da anticipare l’arte e le teorie degli altri gruppi astrattisti nazionali, dal MAC Movimento Arte Concreta a Forma I, con i quali Berti ha sempre mantenuto importanti rapporti.

VINICIO BERTI ANTAGONISTA CONTINUO
a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile
MUSEO DEL PRESENTE di RENDE (CS)

4 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022

Dall’Astrattismo rivoluzionario alle avventure di Pinocchio e altri personaggi.
La mostra “Vinicio Berti Antagonista Continuo” celebra il Centenario della nascita e a trent’anni dalla scomparsa (1991) del fondatore del gruppo dell’Astrattismo classico (1950), nonché famosissimo fumettista di importanti personaggi come Pinocchio, Chiodino, Atomino, Sgorbio, conosciuti in tutto il mondo. La mostra del Museo del Presente, promossa dal Centro Studi d’Arte Archivio Vinicio Berti, con la collaborazione del Comune di Rende, Museo del Presente, propone un percorso di circa 100 opere che ricostruisce l’evoluzione pittorica e fumettistica dell’artista fiorentino, a partire dalle prime prove realiste-espressioniste dei primi anni Quaranta, alle opere successive che rappresentarono per l’arte contemporanea la fine della distruzione e l’inizio della costruzione, riuscendo così anche ad anticipare le teorie di altri gruppi astratti dal “MAC Movimento Arte Concreta” a “Forma 1” con i quali Berti ha mantenuto sempre ottimi rapporti. La mostra, realizzata con la partecipazione della Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli, di Nicola Nozzoli, di Roma Centro Mostre, PC Communication e Cosenza Comics, sarà aperta la pubblico con ingresso gratuito fino al 4 gennaio 2022, arriva al Museo del Presente, dopo un percorso itinerante che ha già coinvolto Certaldo, presso Palazzo Pretorio (settembre-ottobre 2021), Roma presso la GAM, Galleria d’Arte Moderna (ottobre 2021-gennaio 2022) , per poi continuare nel 2022 a Firenze presso lo Spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi Regione Toscana (febbraio 2022) e altre sedi di Milano e Mosca in corso di definizione. Ad accompagnare la mostra nelle sue diverse sedi un volume di studi (Galileo editore), a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile con saggi inediti, oltre quelli dei curatori, di Rossana Buono, Gabriele Simongini e Claudio Strinati. La sezione video proporrà in occasione della mostra il documentario d’arte, recentemente ri-digitalizzato, VINICIO BERTI 70 ANNI DI PITTURA CONTRO (11’22”, colore, 2002), prodotto dall’Archivio Vinicio Berti – Firenze, dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, con il rimixaggio di alcune importanti interviste dell’artista.

VINICIO BERTI ANTAGONISTA CONTINUO
a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile
GAM GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA CAPITALE

14 ottobre – 12 dicembre 2021

Dal 14 ottobre al 12 dicembre 2021 la mostra ricostruisce l’estetica e le teorie politiche dell’arte di Berti attraverso l’esposizione di opere inedite e documentazione d’archivio. Vinicio Berti Antagonista Continuo è il nuovo, inedito concept espositivo ospitato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 14 ottobre al 12 dicembre 2021, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la collaborazione del Comune di Rende, Museo del Presente (Rende/CS), del Centro Studi d’Arte – Archivio Vinicio Berti, della Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli e di Roma Centro Mostre. Mostra a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Per il Centenario della Nascita del famoso astrattista Vinicio Berti (1921-2021) e a trent’anni dalla sua scomparsa (1991), la GAM ospiterà una mostra a lui dedicata tramite la quale si cercherà di ricostruire l’evoluzione pittorica del fondatore del gruppo dell’Astrattismo classico (1950). Un gruppo rivoluzionario per il periodo sia per l’attività artistica sia per quella delle teorie estetiche che sfociarono indissolubilmente nel politico. Esplicito il Manifesto del gruppo stesso che propose, come nuovo indirizzo per l’arte contemporanea, la fine della distruzione e l’inizio della costruzione, tanto da anticipare l’arte e le teorie degli altri gruppi astrattisti nazionali, dal MAC Movimento Arte Concreta a Forma I, con i quali Berti ha sempre mantenuto importanti rapporti. In particolare con Gillo Dorfles, Achille Perilli e Piero Dorazio. Scelta mantenuta coerentemente da Berti che nella pittura non scese mai in tentazioni con l’Informale, il neo-dadaismo o il concettuale, elaborando un’arte totalmente originale e fortemente politicizzata vissuta anche in parallelo con altri astrattisti del periodo, suoi amici fraterni, e in particolare con Emilio Vedova. In mostra una selezione di dipinti che ricostruiscono le fasi tematiche e iconografiche di Berti, a partire dalle prime prove realiste-espressioniste dei primi anni Quaranta, oltre a un’inedita documentazione d’archivio e fotografica sull’artista che comunque ha sempre considerato l’astrattismo come dominante, con l’uso del colore come atto politico. Del resto l’artista si muoveva in un ambiente marxista che si evidenzia sia nella sua azione pittorica così come dai suoi scritti. Per tale constatazione scientifica, alcuni dipinti di Berti saranno collocati fra le opere di artisti in collezione della GAM – Ercole Drei, Arturo Dazzi, Carlo Rivalta, Amleto Cataldi, ecc. – in modo da creare un colloquio alternativo proprio con quegli stili classici e formali combattuti dall’“antagonista” Berti. Con in più un suggestivo “incontro” visivo fra due paesaggi del giovane Berti (inizio anni Quaranta) con quello che è considerato, per il suo arcaismo e le sperimentazioni materiche, fra gli artisti che hanno influenzato la nascita della nuova arte di Berti: Arturo Martini. Una sezione sarà invece dedicata al fumetto di Berti e ai suoi personaggi molto conosciuti nel mondo, grazie anche alla figura base di Pinocchio che lo ha, come lo stesso artista affermava, “perseguitato” per tutta la vita. Recuperato per la mostra anche il documentario d’arte, recentemente ri-digitalizzato, VINICIO BERTI 70 ANNI DI PITTURA CONTRO (11’22”, colore, 2002), prodotto dall’Archivio Vinicio Berti – Firenze, dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, con il rimixaggio di alcune importanti interviste dell’artista.

VINICIO BERTI GRANDE COSTRUZIONE POSITIVA
a cura di Roberto Sottile
GALLERIA D’ARTE NOZZOLI -EMPOLI

Inaugurazione 15 maggio 2021 – ore 17.30

La mostra propone un percorso espositivo che traccia i contenuti della narrazione delle opere del periodo tra il 1970 e il 1979, con le quali l’artista introduce il tema della “Visione verso l’alto”. I segni come graffi ed i colori primari delle visioni astratte dell’artista, che in questo periodo acquisiscono toni marcatamente più grafici, alludono alle parole “Resistenza” e “Antagonismo”. Termini legati alle lotte operaie di quegli stessi anni e al fermento di idee, anche contrastanti, che costituivano quello che allora era l’animato partito Comunista. Le forze che dominano le composizioni Bertiane di quegli anni, sono le stesse che animavano la vita dell’artista e che lo portavano a scontrarsi anche con il suo stesso partito, entrando in quelle questioni estetiche che ponevano le basi alla diatriba tra arte concreta e realismo sociale. La mostra è patrocinata dal Centro Studi d’Arte – Archivi Vinicio Berti.